I Sette Comandamenti dei Discendenti di Noah
L’Alleanza Biblica che D-o realizzò con Noah. (Genesis, Capitolo 9)
Nel Talmud, i non-Ebrei sono chiamati Bnei Noach o figli di Noah (giacché l’umanità intera discende direttamente dal Patriarca Noah). Il primo codice di 6 Mitzvot (leggi) è stato consegnato da D-o ad Abramo subito dopo la creazione del mondo; la settima legge invece è stata comandata da D-o a Noah dopo l’uscita dall’Arca, prima quindi della nascita sia di Abramo sia del concetto stesso di popolo ebraico. Da qui la definizione di leggi di Noah. Le 613 Mitzvot fissate nella Torà hanno sostituito i Sette Comandamenti per il solo Popolo Ebraico, laddove queste Mitzvot continuano ad essere vincolanti per i Bnei Noach. La realizzazione del progetto divino di una vita morale, felice e pacifica si concretizza quindi in due modi: una via è il rispetto della Torà e dei 10 Comandamenti rivelati al popolo Ebraico sul Sinai tramite Moshè; l’altra è quella del rispetto del Codice Noachide – le sette leggi universali – confermato sul Sinai e rivolto a tutti gli altri popoli della terra. Pertanto, nel Giorno del Giudizio Universale, i Benè Noach saranno giudicati da D-o sulla base del rispetto di queste sette leggi universali, e non dei Dieci Comandamenti cui è comandata la sola Casa di Israele.
Questi sono i Setti Comandamenti a cui sono vincolati i discendenti di Noah:
1. Avodah Zarah - עֲבוֹדָה זָרָה
Letteralmente: Lavoro estraneo (straniero), non comune - servire un idolo
Proibizione contro: Idolatria (la deificazione ed il culto di ogni tipo di oggetto, creatura, essere umano o potere che non sia l’unico D-o)
Comandamento di: Credere in un Unico D-o
Questo comandamento include l’obbligo di credere in un Unico Dio, Creatore di tutte le cose, e che tale atto creativo sia costante, ininterrotto, e continuamente ex-novo. La vera essenza della vita è nel riconoscere e credere nell’Essere Supremo, nel Creatore dell’Universo, nell’accettare le Sue leggi con amore e soggezione. Egli è a conoscenza non solo dei nostri atti, ma anche dei nostri pensieri e desideri, e la Divina Provvidenza è ovunque. Tutto deriva da Lui, perciò non adorare né uomini né angeli, né montagne né animali, né idoli né soldi, né qualunque altra cosa.
2. Birchat (Kilelas) HaShem - בִּרְכַּת הַשֵׁם
Letteralmente: ‘Benedici’ il Nome Divino – Maledizione del Nome Divino Proibizione contro: Bestemmiare il Nome di D-o Comandamento di: Rispettare e pregare D-o
Questo comandamento proibisce l’imprecazione contro D-o in qualsiasi modalità. La fiducia e la lealtà sono sentimenti cruciali nel corso della vita di ognuno. D-o è infinito, mentre l’uomo è un essere finito. Segue che l’uomo non riesce a percepire la presenza continua e costante del Creatore nella sua vita, soprattutto quando si trova davanti ad eventi negativi. Tutto viene da D-o, sia il bene sia il male. La distinzione è però frutto della nostra limitatezza, nonché incapacità di comprendere il piano Divino.
3. Shefichat Damim - שְׁפִיכוּת דָּמִים Letteralmente: Versare Sangue Proibizione contro: Omicidio Comandamento di: Rispettare la Vita Umana
Questo comandamento proibisce l’omicidio, l’aborto, ed il suicidio. Chiunque attenti alla vita altrui e/o alla propria rinnega la santità della vita dataci da D-o. Il rispetto di questa legge ci protegge dalle estreme tendenze egoistiche e violente che scaturiscono dalla deriva relativista. (Genesi 9:6)
4. Gilui Arayot - גִּלּוּי עֲרָיוֹת Letteralmente: Mostrare le proprie nudità Proibizione contro: Trasgressioni sessuali ( ad esempio incesto, adulterio, atti omosessuali, castrazione, ecc…) Comandamento di: Rispettare i Valori Familiari
Questo comandamento proibisce il compimento di 6 atti immorali, quali: rapporti con la propria madre, con la moglie del padre, con una donna sposata, con la sorella da parte di madre, con animali e atti di sodomia. Il rispetto della sacralità del matrimonio è alla base del benessere dell’intera comunità. Le trasgressioni sessuali, quali l’adulterio e l’incesto, portano al decadimento spirituale. (Genesi 2:24)
5. Gezel - גָּזֵל Letteralmente: Rubare, appropriazione indebita. Proibizione contro: Furto (include anche lo stupro ed il sequestro di persona). Comandamento di: Rispettare i diritti degli altri
Questo comandamento proibisce il furto, il rapimento ed anche il sottrarre beni al proprio datore di lavoro. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno ci viene dal Signore. Rubare implica infrangere questo rapporto di fiducia.
6. Ever Min HaChai - אֵבָר מִן הֶחָי Letteralmente: Arto di un essere vivente. Proibizione contro: Mangiare un arto o della carne da un animale ancora in vita. Comandamento di: Rispettare tutte le creature
Questo comandamento proibisce ogni atto di crudeltà compiuto contro un animale. L’uomo ha il dominio sulla Terra, ma con l’incarico di custode. Sebbene all’uomo sia stato concesso il diritto di cibarsi di carne animale, questo deve avvenire nel modo meno cruento possibile. Letteralmente questa legge proibisce il mangiare carne da un animale, quando il suo cuore ancora pulsa. (Genesi 9:3-4)
7. Dinim - דִּינִים Letteralmente: Giudizio, giustizia, legge, ecc... Proibizione contro: L’Ingiustizia Comandamento di: Organizzare corti di giustizia equi
I discendenti di Noah hanno l’obbligo di costituire un sistema giudiziario che garantisce il rispetto delle precedenti leggi. Un sistema legale equo ed effettivo favorisce lo sviluppo di una società meritevole della benedizione Divina.
Dal Talmud Bavli Sanhedrin 56a; Rambam, Hilchos Melachim 9:1.
Secondo il Rambam nel suo Hilchos Melachim, le leggi vennero date nel seguente ordine:
' Sei precetti vennero comandati ad Adamo: la proibizione contro: l’idolatria e la venerazione di altri dei; la maledizione del nome divino; l’assassinio; l’incesto e l’adulterio; il furto; e l’obbligo di costituire delle corti di giustizia per il rispetto delle leggi. A Noè, D-o ha aggiunto la proibizione di mangiare carni da un animale ancora vivo, così com’è scritto: "Soltanto, non mangerete la carne con la sua vita, cioè con il suo sangue". Queste sono le sette Mitzvot.'
'Queste norme rimasero in vigore per l’intera umanità fino alla venuta di Abramo. Con Abramo, è stata aggiunta la disposizione della circoncisione. Sono divenute d’obbligo anche le preghiere del mattino. Isacco stabilì le decime ed istituì un servizio di preghiera aggiuntivo nel pomeriggio. Con Giacobbe, è stata introdotta la proibizione a mangiare il nervo sciatico. Questi ha anche istituito la preghiera della sera. In Egitto, Amram ha ricevuto l’obbligo di seguire altre Mitzvot. Alla fine, la Torà è stata completata con Mosè.'
Il Rambam nel Hilchos Melachim 8:11, sostiene che tutti i Bnei Noach che accettano il giogo delle Sette Mitzvos sono definiti quali 'Chasidei Umos ha'Olam' מֵחֲסִידֵי אֻמּוֹת הָעוֹלָם ('I Pii delle Nazioni') e questi meritano di prendere parte del Mondo Avvenire. In ogni modo, queste Leggi vanno osservate con diligenza, in quanto HaShem (D-o) le ha comandate nella Torà attraverso Moshe Rabeinu (Mosé il nostro maestro). Se invece i Gentili rispettosi queste leggi sulla base di convinzioni intellettuali o come logiche linee guida per la sopravvivenza del mondo, questi non sono definibili né come ‘residenti stranieri’ (Ger Toshav), né come Pii tra i Gentili (Chasidei Umot HaOlam), ma piuttosto quali uomini saggi.
Quando un Ben Noach obbedisce ad una Mitzvah della Torà a lui non vietata, riceve la ricompensa del 'Eino Metzuveh v'Oseh' – ovvero, 'di colui che esegue una Mitzvaha cui non è stato comandato.' Questa ricompensa è inferiore di quella che riceve colui che esegue la mitzvà cui è stato comandato (Gemara Bava Kama 38a, Kidushin 31a).
In concreto, le Sette Leggi Noachide determinano le fondamenta per la realizzazione di una stabile, umana e giusta società. L’osservare queste leggi permette ad ognuno di noi di conseguire lo scopo della sua venuta nel mondo: di costruire la dimora di D-o in questo mondo.
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