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viernes, 7 de junio de 2013

Eremo di San. Girolamo di Pascelupo e Abbazia di Santa Maria di Sitria

 


Eremo di San. Girolamo

scheggia- pascelupo (pg)
 Con la statale n. 298 da Perugia a Gubbio (31 km) e a Scheggia (13 km) e da qui si sale all'Eremo (15 km).
In treno si scende alla stazione di Fossato di Vico Gubbio e si prosegue in taxi.
Eretto nel 1521 dal Beato Paolo Giustiniani, fondatore degli Eremi Camaldolesi di Monte Corona. Insediamento atipico in quanto la posizione non ha consentito la costruzione di celle solitarie separate, come negli altri Eremi. Fu abbandonato nel 1928. Ricostruito (1985-91), è stato riaperto nel 1992. Sorge in una posizione estremamente solitaria, ma di grande fascino ambientale e dall'intensa misticità. Non è visitabile. Occorre prendere preventivi contatti.

Eremo di San GirolamoEremiti Camaldolesi di Monte CoronaVia CirconvallazioneLocalità Monte Cucco06020 Scheggia-Pascelupo (Perugia)Tel. 075 - 9250190





Abbazia di Santa Maria di Sitria


Abbazia di Santa Maria di Sitria
L'Abbazia di Santa Maria di Sitria, situata alle falde del Monte Cucco, nella frazione di Isola Fossara
L'Abbazia di Santa Maria di Sitria, situata alle falde del Monte Cucco, nella frazione di Isola Fossara
PaeseItalia
RegioneUmbria
LocalitàScheggia e Pascelupo
ReligioneCattolica
Stile architettonicoRomanico
Completamento1014
L'Abbazia di Santa Maria di Sitria si trova nel parco naturale del monte Cucco nell'eugubino, presso Isola Fossara, frazione del comune di Scheggia e Pascelupo in provincia di Perugia, quasi sulla linea di confine con la regione Marche.

Indice

Storia

Fu fondata da san Romualdo che vi visse per sette anni. L'eremo fu costruito nel 1014 mentre tra il 1018 e il 1021 il Santo vi fondò il monastero.
La chiesa di Sitria è composta da un'unica navata separata, alla maniera benedettina, dal presbiterio tramite una scala in pietra di 8 gradini. È di linee romanico-gotiche, presenta una copertura con volta ogivale in pietra e un altare abbellito da archetti trilobati, sorretti da 13 colonnine, delle quali la maggior parte furono rubate negli anni sessanta del 900 e successivamente ricostruite. Nel catino dell'abside si trova un affresco risalente al XVII secolo, raffigurante la Crocifissione, di autore ignoto.
La cripta sottostante, alla quale si accede per un ingresso al centro della scalinata, è molto elegante e presenta una volta sorretta da una colonna di granito con capitello, quasi sicuramente proveniente da una costruzione preesistente di epoca romana.
Il cenobio annesso che, sebbene fatiscente, esisteva ancora un secolo fa, è ora quasi completamente distrutto, se si eccettuano un salone con volta in pietra (forse l'antica sala capitolare) e un altro di medesima fattura al piano superiore. La chiesa, restaurata in maniera esemplare, è visitabile chiedendolo ai proprietari, i monaci benedettini camaldolesi di Fonte Avellana, non molto lontani e da cui dipende. Nel sotterraneo della chiesa, di fianco alla cripta, è indicata la cosiddetta prigione di san Romualdo, l'angusta cella in cui il Santo fu rinchiuso per sei mesi dai suoi stessi monaci.
Nell'Abbazia vissero, tra gli altri, san Pier Damiani, sant'Albertino da Montone, il beato Tommaso da Costacciaro e Leone il Precense.
Nel 2009 ha ospitato uno dei concerti della 20ª edizione del Gubbio Summer Festival[1].

Note

  1. ^ Gubbio Summer Festival

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